Bastava poco. Ma veramente poco.
Una pezzo di gesso, una pietra e un amico da sfidare. I pomeriggi per strada, volavano.
Dei pezzi di mattonella, un montarozzo e qualche legnetto. L’astronave era pronta per il volo.
Un percorso disegnato sul cemento, dei tappi di metallo e tutti gli amici. Si volava verso il traguardo.

Si volava sempre.

Solo il richiamo delle madri, ad ora di cena, ci faceva planare verso casa. Scendevamo dal nostro cielo senza nuvole. Tutto intorno era ingenuamente semplice, così limpido da poterci specchiare la nostra anima infantile e vederla altrettanto pura. Non c’erano paure, nessuna ansia.

Ricordo, come fosse oggi, quanto fosse facile fare pace con un mignolino, la felicità quando uno di noi riceveva in regalo un pallone da condividere, la bontà del gelato alla cannella da 100 lire preso da “Ziu Nino” che arrivava con la lambretta.

Ci voleva poco per esser felici. Tutto era davvero semplice.
Tutto, era.