Affondo le mani nella terra dei sentimenti per arrivare a sentir le radici. Attraverso il pagliaio della mente per cercare l’ago. Cerco. Semplicemente cerco uno stimolo a continuar a scrivere. Quella chiave che apra la serratura delle parole perse.
Un tempo rifugio, a volte liberatorio, altre semplicemente per tirar fuori dalla testa i miei pensieri e condividerli prima con me stesso e poi con chi avrebbe letto. Ma oggi non so più davvero cosa scrivere. Sembra che i miei sentimenti si siano inariditi, le sinapsi spente per risparmio in bolletta, gli occhi chiusi non trovano quell’estasi che più volte mi guidò.
E mentre scrivo mi chiedo cosa possa scrivere.
Sembrano essersi azzerati i miei bisogni. Quindi avrei bisogno di un bisogno per continuare a scrivere? Sono sempre stati così innati che non saprei come crearli. O magari non dovrei più scrivere per me stesso e iniziare a farlo per gli altri, per i loro bisogni ma… sarebbe troppo arrogante.
O forse dovrei smettere di pensare cosa scrivere e iniziare a scrivere.