Il loro fugaci momenti erano comandati da una passione irrefrenabile e da sensazioni che non riuscivano neanche loro stessi a definire.
Sapevano che le loro vite erano troppo distanti per creare una relazione da manuale. Niente cene, niente sportelli aperti ne rose. Nonostante questo riuscivano a vivere i loro incontri in modo magico, quasi ancestrale.
La magia di un prestigiatore e la sua partner. Un’intesa perfettamente sincronizzata. Ognuno conosceva dov’erano posizionate le crocette sullo spazio dell’altro. Quando si incontravano, quando il sipario si apriva, la loro rappresentazione era condotta magistralmente mentre gli spettatori guardavano attoniti.
Mentre tutti intorno desideravano lo stesso folle amore.