“Ho scelto bene! “
“Cioè, come dire, ho scelto il meglio! Non il meglio in senso globale, ma il meglio per me.”
“Come? Semplice, ho preso la mia bilancia, calcolato esattamente pro e contro e ho scelto, punto. “
“Logico, no?”
Ma qualcosa non mi torna. Avrò sbagliato qualcosa nei calcoli.
Quella scelta, a posteriori, mi resi conto che non fu la migliore. Qualcosa si sarà interrotto nella comunicazione bidirezionale del dialogo-ascolto. Forse avrei dovuto scegliere con il cuore invece che con la testa. O forse avrei dovuto considerare l’inclusione di me stesso in quella conversazione e non solo l’altro.
O magari semplicemente scegliere di accettare che la vita sia un procedimento euristico.