Lineadipensiero in gabbia

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Mi giro e vedo la porticina aperta.
Cavolo! Qualcuno avrà dimenticato di chiuderla. Rimango allibito e il mio cuore inizia a battere velocemente come le ali del mio amico colibrì.

Finalmente posso andar via. Uscire da questa gabbia. Volare in lungo e in largo nel cielo. Il mio spazio diventa lo spazio e non più i quaranta centimetri cubi di metallo a strisce. Scappo. Vado. Volo.

Ma le mie ali non si muovono. Che succede? Impossibile che non mi ricordi come si vola. Forza mi dico. Quasi fossero esterne al mio corpo chiedo alle ali di darsi una mossa. Di aprirsi. Eppure non riesco. É la mia occasione. Non posso perdermela. Chissà quando mi ricapiterà quest’occasione. Provo a muovere le mie piume ma sembrano pesare come lance sul mio esile corpo. Devo a tutti i costi uscire da qui. Ma anche le mie zampine non ne vogliono sapere. Il mondo là fuori mi aspetta.

Eppure…

Non so cosa mi aspetta. Ho vissuto troppi anni con una visione quasi bidimensionale della stanza in cui vivo. Ho visto per lungo tempo solo un tratto di cielo dalla finestra come fosse un quadro e non ne conosco il resto. Non so neanche se sarò in grado di nutrirmi, dopo anni vissuti a beccare i semi che in fin dei conti sono anche buoni. E poi sta arrivando l’inverno. Qui in casa si sta a caldo. Eddai poi lei mi mancherebbe. Non sentirei più la sua voce. E a chi regalerò il mio gracchiare?

In fin dei conti sto bene qui.
In fin dei conti ho solo paura.

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Lineadipensiero è un diario iniziato nel 2012 con l’unico scopo di provare a liberare la mia creatività attraverso i testi.  Sono semplici storie di introspezione, fantasia, immaginazione di un vecchio bruto, brutto e barbuto innamorato dell’arte metafisica, astratta e contemporanea.
Mi piace giocare con le parole come fossero dei colori; accostamenti, distonie, armonizzazioni volte a creare un quadro tra la realtà e l’astrazione della stessa