«Cara amica,
sono felice di sapere che stai bene. Come ci dicevamo da ragazzi “trova la stella nel caos e troverai la luce”. Finalmente sei riuscita a trovare la tua stella. Non ti resta che seguirla perché sarà lei ad illuminare il tuo cammino.
Vorrei raccontarti mille cose che stanno succedendo con Lineadipensiero ma… »
Mi recavo in una bottega storica per artisti, vicino al centro, per scegliere con cura la carta. Prediligevo quella di riso a maglia fine o quella riciclata. Adoravo la loro ruvidità e il suono che la penna produceva al suo passaggio. Il ritorno a casa era un fremito. Non vedevo l’ora di arrivare e poterle scrivere.
Seduto nella mia stanza, prendevo i fogli per le bozze, e iniziavo a metter giù i pensieri. Non esisteva un backspace se non l’accartocciamento del foglio e il lancio nel cestino. Nessun CTRL+C e CTRL+V. Era tutto nella mia testa e doveva esser messo giù più velocemente possibile per non fuggire nei meandri della mente…i pensieri erano più veloci della mano.
Letta e riletta. Ero pronto. Prendevo il foglio appena acquistato, e riportavo il testo con calma. Sperando di non sbagliare. Sperando che quella lettera arrivasse al cuore.
Mettevo il francobollo allineandolo perfettamente ai bordi.
Spedita. Non mi restava che attendere. Contavo i giorni sperando che la lettera non andasse persa.
Sperando che quell’amica non andasse persa.