Nei momenti di “vuoto dello scribacchino” mi ritrovo a pensare cosa potrei fare. Cerco di scansionare tutte le possibilità chiedendomi altrettanto del perché dover per forza riempire quello spazio.
Come un pescatore, lancio l’amo nel laghetto della mia mente e resto fermo ad aspettare il galleggiante sinaptico muoversi. Certo, non è un lago ricco. Delle otto intelligenze possibili, solo alcune di esse proliferano idee da sentire quello strattone adrenalinico alla canna quando abboccano.
Attingo dalla scatola dell’intelligenza creativa. Provo una nuova esca. Il sibilo della lenza lanciata, il rumore del galleggiante ed è subito idea. Metto subito il blocco al mulinello e inizio a riavvolgere prima che prenda troppa lenza. Cavolo, da come tira, non è una grande idea da farci cena, ma mi accontento. La vedo quando sale verso la superfice.
Una combinazione di sagome e diversi toni di blu. La sua forma ricorda un’orecchino da donna.
Seduto accanto a Federica e provare a creare qualcosa di nuovo. “MirtillArt” non è solo un nuovo progetto da condividere, ma progettare qualcosa di più grande a cui dedicarsi. La vita insieme.