Mi vestii in fretta. Volevo andare nei luoghi da dove la mia mente fuggì. Come dopo una sbronza, il reiterare il giorno dopo con lo stesso alcolico ne avrebbe attutito la nausea. Così andai in quei luoghi. Ancora in mente il rum e coca del fast-food. Ancora in cuore la corsa.
Ciò che avevo immaginato prendeva coscienza e diventava sempre più realisticamente concreto nella mia mente. Riconoscevo qua e là i banchi e i mercanti del giorno prima. Rivivevo quei profumi di cibo che avevo associato al curry. Rivivevo quella terra. La mia terra. Con riluttanza.
Ma capii che solo vivendola fino in fondo avrei capito il perché non volevo viverla.
Come in tutto, non potrai capire l’opposto delle cose se non avrai prima imparato a comprendere cosa vi è nell’altro lato.
Sperimentare il buio per apprezzare la luce, ascoltare il rumore per vivere un suono, vivere al di fuori di te per arrivare nella parte più intima di te stesso, fuggire “da” per viaggiare “verso”.