Come quadri Escheriani appaiono i sogni.
Tratti definiti misti a definizioni bizzarre dell’io. Piani molteplici senza spazio e senza tempo. Incroci tra il reale vivere dell’io e il vissuto realizzarsi dell’io. Cerchi di distinguerne le forme per arrivare al contenuto mentre è il contenuto a definirne le dinamiche oltre la forma stessa, che ne diventa un tramite.
Pensando di rivedere gente in sogno a cui dovrei dire qualcosa il giorno dopo, dovrei osservare meglio ciò che il mio corpo comunica a me stesso.
Esteriore e interiore. Due lati della stessa forma. Me. Uno non esclude l’altro e devo riuscire a imparare a farle interagire tra di loro.
Tra i fumi dell’alcool e l’affumicato delle sigarette, raggiungo il letto. In attesa di dormire. In attesa di scoprire un altro pezzo del mio io.