Errare è umano, perseverare… è davvero così diabolico?
In quanti passano la vita a cercare la felicità con diabolica perseveranza?
Una visione approssimativa del percorso esperienziale potrebbe definire la perseveranza come diabolica. La nostra vita non è certo un “pin” a cui vengono date solo tre possibilità. Non c’è un numero di tentativi esatti, non ci sono istruzioni precise, non ci sono manuali d’uso su come crescere consapevolmente.
È tutto un continuo divenire. Un lancio dell’amo dopo l’altro. Un’esperienza dopo l’altra.
Prima o poi qualcosa pescheremo.
Ed ecco il nostro “errare” nella sua duplice forma: vagare e sbagliare, alla ricerca della vetta, in un tempo in cui le strade sono incerte. Coerentemente sappiamo che per ottenere ciò che desideriamo non c’è un solo modo. E siamo li a tentare, perseveranti, irrequieti e coraggiosi, sperando di non perderci nell’immaginazione.
Sperando di non perderci in un sogno.