Il sole accolse i miei pensieri in un caldo abbraccio dal sapore di caffè. Era in attesa. Ero in attesa mentre decisi di non attendermi nulla. Vivere il fluire dal primo passo senza nulla creare a posteriori, mi permise di scoprire che si è ancora in grado di stupirsi e di stupire. È ciò che avvenne appena aprii gli occhi.
Presto tutti gli spazi si riempirono di attimi di ascolto. Suoni che divennero immagini dietro l’obiettivo senza un obiettivo.
Una raccolta di foto che mi permise di allestire una mostra estemporanea e troppo temporanea. Tutte passarono attraverso i miei occhi fino alla mia mente. Mi alzai di fretta. Stampai le foto. Montate in uno Zoopraxiscopio mi permisero di rivivere ogni singolo momento in quel crescendo che sapeva di magia, regalando al mio sentire sinuose lineedipensiero.
Al risveglio rimase solo il profumo e sottili linee di grafite che scrissero su di me una nuova pagina emotiva con un impeto devastante, di quelli che incidono il foglio tale è la forza.
Nessuna gomma per cancellare.
Cameriere, un caffè… si uno grazie! Amaro.