Passerò nuovamente dal mercato.
Cercherò di vederlo sotto un’altra ottica.
Cercherò di spostare la posizione dei miei pensieri da assoluti a relativi. Assioma della teoria vitale dovrebbe essere la relatività degli eventi e delle nostre creazioni, così come quelli creati da altri e da noi percepiti.
Fermare il nostro pensiero sull’assolutismo del nostro io come verità massima, senza accorgerci che non tutti pensano e vivono allo stesso modo e nello stesso luogo: è l’errore più grande per determinare una totale chiusura del percepire. E pensare che basterebbe un passo più in là per scorgere come le ombre mutano e gli spazi si aprono. Ma la paura di incrinare le nostre sicurezze ci rende invulnerabili. Ma a cosa? Non lo sappiamo. Ecco la nostra più grande vulnerabilità. Noi stessi privi di una coscienza globale incentrata solo su noi stessi e sul nostro potere di dire sempre la verità. È questa la prima bugia.