Nel tempo dell’oggi sembra dissolta la linea persistente della memoria dell’improvvisazione. Attraverso schermi, incapsulati in schemi. Vivere il tutto in modo preconfenzionato, dal sapore di plastica come lattuga in busta, disperde il vero.
Andare dal contadino, acquistare una lattuga appena colta, lavarla senza troppa attenzione, gustare lo sfregolio nel taglio, ascoltare il profumo che emana, udire il sapore del vero dopo una goccia d’olio è tutt’altra emozione.
Al ritrovarsi incasellati come l’ennesima lettera di cui se ne conosce la destinazione, preferisco esser un semplice foglio in una bottiglia lasciata al mare nel suo silente ondeggiare. Solo le correnti e le maree spinte dalla luna saranno le forze motrici.
Dove arriverò?
Non so.
Prima o poi approderò su un’isola.
Qualcuno mi leggerà.
Speriamo di non saper di tappo.