Lineedipensiero naufragate
naufrago

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Al mio risveglio la zattera di legno era lì. Sempre più impregnata. Sempre più malconcia. Sempre più evidenti i segni dei suoi viaggi. Raccontava di me.

Ho viaggiato in lungo e in largo tra le menti.
Ho vissuto isole fantasma, effimere, illusorie dove le sabbie cristalline divennero presto mobili e prima di esser inghiottito mi rimisi in mare.

Nella vita da naufrago ho imparato quanto possa essere pericoloso lasciarsi andare alle correnti. Ti ritrovi ad affrontare scogliere e banchi di corallo. Non hai controllo. Non hai direzione. Solo ancoraggi casuali.

Nella vita da naufrago ho imparato quanto possa essere faticoso remare controcorrente. Ti ritrovi ad affrontare onde oltre il tuo immaginare. Non hai forza . Non hai spinta interiore. Solo voglia di terraferma.

Quel giorno mi chiesi del perché rimettermi in mare e affrontare l’ennesimo viaggio.
Quel giorno compresi che ovunque andassi avrei dovuto trovare il mio star bene tra le assi di legno di quella zattera senza attendere il prossimo approdo.

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Infinitamente grato a @lightsfd per aver concesso la foto ispiratrice

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