Vivo costantemente in quel groviglio di lineedipensiero di cui se ne vede l’inizio e la fine. Ma cosa c’è li in mezzo? Che giro fanno quelle linee? Chi sta sopra e chi sotto?
In un continuo ondeggiare tra “caos – cosa – caso” i giorni passano anagrammando momenti in continuo percepire non sempre decifrabile. Alla ricerca di risposte che non arriveranno. Alla ricerca di domande che non troveranno risposte. In un loop che sembra continuare all’infinito ma che so avere una direzione.
A volte davvero basterebbe non farsi domande che attendono una risposta. Tutto sarebbe più semplice e meno rebus. Quanto sono belli e semplici gli spazi da riempire a penna definendo vuoto e pieno. Tutto è subito facilmente visibile. O basterebbe un semplice sequenziare lettere da scarabeo o creare rettangoli con angoli tondi alla ricerca di una parola. Perché sai che lì alla fine la risposta c’è. Basterà mettere in sequenza le lettere rimaste.
Qual’era la definizione iniziale?
Ah si!
Cos’è la vita . . . . . . . . . . . . . . . . . .