Sono fermo, seduto sull’albero ormai secco, ad osservare una utopica visione.
C’era un gran baccano. L’unico modo per farsi sentire era gridare. Ma ad un certo punto avvenne qualcosa di inaudito. Uno schiocco delle dita e tutto si trasformò. Tutt’intorno fu solo silenzio.
Vidi la metamorfosi del comunicare tra le genti. Non servirono ne scritti, ne voci ne gesti. Ma solo gli occhi e la mente. Dopo pochi minuti di estraneità tutti compresero di poter parlare e ascoltare l’altro.
I muscoli facciali d’istinto si attivarono e divennero solidali agli occhi in una nuova danza. Le menti crearono sinapsi fino ad allora sconosciute. Nacquero espressioni d’amore. Vidi sorrisi nascere come primi fiori primaverili. Non era più solo il più forte o la voce più grossa ad essere udita. Tutti avevano una voce.
Tutti furono ascoltati.
Solo allora, tutti compresero quanto potesse comunicare un silenzio.
Solo allora, tutti ricordarono quanti silenzi rimasero inascoltati nella loro vita.
Shhhh… rimaniamo in silenzio ancora un po’.