Caddero le non verità come stelle la notte di San Lorenzo.
Alla ricerca costante della meta, seguivo la rotta che luna dopo luna si andò frammentando, fino a farmi perdere la via del ritorno. Non potevo che accendere il fuoco di bivacco e attendere che una nuova alba sorgesse.
Mi misi seduto con il naso all’insù osservando le stelle che campeggiavano quel blu così profondo. Con un dito tracciai lineedipensiero creando nuove forme e costellazioni, come fossero il gioco di “unisci i puntini” sui cruciverba. Erano ciò che erano o ciò che volevo vedere che fossero? Forse poco importava in quel momento, forse ciò che serviva era semplicemente avere una chiara visione di quel sé in un se che sapeva di seh vabbé.
Sapevo che avrei dovuto navigare in mari difficili. Ma non ebbi mai paura di affrontare me stesso. A volte ero alte onde, altre ero mare piatto senza corrente, altre ancora cullante in moto costante. Processo cognitivo senza giudice nell’accettare consapevolmente il da farsi. Desiderai di esprimere un desiderio…
Profumo di cicale. Suono di legna. Sapore di scoperta.
L’alba sorge mentre cerco di prender sonno.
Mi rimetto in cammino.