Ne capisci qualcosa di fisica quantistica?
Io no, ma ho iniziato a capire qualcosa della bellezza quantistica.
Sai, ho camminato a lungo in quel luogo senza spazio. Il mondo tutt’intorno si consumava con il passare del tempo. Mentre osservavo le montagne dissolversi in sabbia sottile e i fiumi diventare letti da arare e coltivare, compresi che nulla durava per sempre. Ogni cosa, spinta dal moto dei giorni, perdeva forza, si spegneva, si dissolveva. “È la legge della natura,” dicevano. “È l’entropia.”
È vero, in natura, la maggior parte degli eventi sembra seguire linee dritte, prevedibili o calcolabili come esatte cause ed effetti.
Ma non tutto si disperdeva realmente.
Non tutto era perduto.
Non mi arresi.
Sapevo che da qualche parte ci sarebbe stata una forma d’energia che sovverte le leggi della fisica. Smentisce le leggi note e risuona come un’energia emotiva, estetica e relazionale, che cresce e si rinnova invece di dissiparsi. E lì, senza formule se non alchemiche visioni, l’osservatore conta, il silenzio diviene spazio, l’invisibile ha un peso e l’ascolto diviene innesco.
Iniziai a camminare come un viandante, con occhi lucenti, il passo e il cuore leggeri. Nessuno sapeva da dove venissi. Con me avevo solo una cosa: un piccolo racconto sul dono e su una nuova forma di energia. Ogni persona che incontriamo nella vita è, in fondo, un dono. Ogni volta che qualcuno lo ascolta, accade qualcosa di strano. Le rughe si distendono prendendo vita. Gli occhi diventano profondi come mari abissali, le cicatrici si fanno lucenti come ori di kintsugi. I cuori battono più forte, come se avessero riscoperto un ritmo antico.
“La bellezza non si consuma. Non cammina in linea retta. Gira. Torna. Rinasce.” Ripetevo nella mia mente.
Lascio che le mie parole possano trasformarsi in vento, poi in pioggia, poi in fiori e dare vita a quella fisica sottile, fatta di emozioni, risonanze, intuizioni. Di abbracci. Una fisica non misurabile, ma potente. Ha lo stesso suono che fa una carezza quando tocca il volto di chi ti è vicino.
Ed è di un’immensa bellezza.
Di una bellezza circolare.