Lineadipensiero immersiva
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Il mare era calmo.
Così calmo da permettermi il morto a galla per ore. Nessuna corrente e nessuna onda sembra interrompere il mio perfetto illusivo equilibrio. Mi sentivo leggero come un materassino gonfiabile.

Presto quelle ore divennero giorni e poi divennero settimane. Fino a dimenticare quanto tempo realmente fosse passato se non fosse per le dita raggrinzite dall’acqua a determinare che quel tempo fosse lungo. Ma ero lì a guardare il cielo, in un sentire che alternava i rumori provenienti dalla spiaggia al silenzio ovattato della profondità, mentre in quel dondolio le mie orecchie si immergevano e risalivano quanto bastava per ascoltare i due mondi che viaggiavano sulla stessa linea d’orizzonte.

Osservavo il percorso del sole dalle 10.30 alle 16.00 circa. Era il tempo del mio campo visivo. E ogni notte speravo che la luna rientrasse in quel campo e quando così non era rimanevo a guardar le stelle.

Conoscevo bene la superfice fatta di schiamazzi, radio troppo alte, ombrelloni e castelli di sabbia. Sabbia che a volte era troppo cocente ma si trovava sempre la soluzione per adagiarcisi su.

Ma ciò che non conoscevo davvero era ciò che era sotto la linea d’orizzonte. La profondità del mare. Diverse volte qualcuno provò a portarmi giù, ma senza le giuste capacità e senza la giusta attrezzatura risalivo presto a galleggiare. Non esplorai se non qualche metro di quella profondità osservando i primi pesci.

Finché conobbi chi mi poteva guidare e imparai.
Mi immersi chiedendomi cosa ci fosse oltre.
Laggiù c’erano i coralli.

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Lineadipensiero è un diario iniziato nel 2012 con l’unico scopo di provare a liberare la mia creatività attraverso i testi.  Sono semplici storie di introspezione, fantasia, immaginazione di un vecchio bruto, brutto e barbuto innamorato dell’arte metafisica, astratta e contemporanea.
Mi piace giocare con le parole come fossero dei colori; accostamenti, distonie, armonizzazioni volte a creare un quadro tra la realtà e l’astrazione della stessa