Non capita spesso che attraversi il bosco e la lunga prateria per andarlo a trovare. Ma quando accade è sempre una strana emozione.
L’odore di fieno e il suono del suo nitrire mi attraggono verso di lui. I suoi occhi neri come calamite sono ipnotici. La luce bianca che riflette sul suo pelo lucido ricorda la partita a scacchi che gioco con me stesso quando lo raggiungo per poterlo cavalcare.
Di sole briglie e senza sella si veste e mi lascia accomodare sul suo dorso. Iniziamo la nostra passeggiata salendo lungo la collina di tulipani per poi discendere fino alla spiaggia di sabbia bianca.
Ciò che speravo fosse una tranquilla passeggiata al tramonto si trasformò velocemente in indomabili corse sfrenate lunghe una notte. Nonostante le mie gambe siano ben salde e le redini corte non c’è modo di comandarlo. Il trotto lasciò presto il passo al galoppo verso il maneggio, attraverso strade inquietanti e sconosciute.
Il suo passo diviene calmo alle prime luci del giorno.
È ora di riportare Insonnia nella stalla.
È ora di alzarsi.