Lineadipensiero creativa
conchiglie

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Ti va di raccogliere le conchiglie insieme a me?
Non so esattamente cosa ci farò con queste conchiglie.

Le ho raccolte camminando lungo la spiaggia, insieme ai vetri levigati dal mare e dal sole, così, senza una vera intenzione. Alcune erano seminate sulla sabbia come frammenti di una vita passata, dimenticati dal mare. Altre mi hanno chiamato con il loro riflesso, cercandole tra le pietre, con la curva liscia che invitava le dita a toccare, e le striature che sembravano emettere un suono. Le ho messe in tasca, come si fa con le cose piccole che non si vogliono perdere.

Non so cosa diventeranno. Un giorno forse finiranno in una ciotola, su un davanzale, incollate su una cornice, o ne farò una campana per il vento. Forse resteranno semplicemente dove sono, a ricordarmi che c’è bellezza anche in ciò che non ha ancora trovato il suo posto.

È lo stesso approccio che uso spesso nella vita. Non sempre so dove sto andando, ma cammino. Incontro persone in un frammento di vita più o meno grande, raccolgo parole e le trasformo in racconti, ascolto gesti e diventano silenzi. Alcuni restano, altri passano, e di altri ancora non si comprende pienamente il tempo. Ma nulla, davvero nulla, va perduto.

Con un pizzico di creatività e un po’ di consapevole ingegno, ogni cosa può diventare altro. Ogni errore insegna, ogni attesa disattende, ogni abbraccio sfiorato o sorriso interrotto può divenire intenso, o svanire sotto la brezza estiva. Tutto può essere riutilizzato, trasformato, persino amato in una forma nuova.

Forse è questo il mio modo di essere al mondo.
Tenere con cura anche quello che sembra inutile.

Saper aspettare il momento in cui, come una conchiglia raccolta per caso, tutto troverà il suo posto. O forse no, perché il loro posto è proprio non avere un posto. E andrà comunque bene.

Perché la verità è che, in fondo, qualcosa inventerò.
Anche semplicemente un nuovo racconto.
Lo faccio sempre.

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Lineadipensiero è un diario iniziato nel 2012 con l’unico scopo di provare a liberare la mia creatività attraverso i testi.  Sono semplici storie di introspezione, fantasia, immaginazione di un vecchio bruto, brutto e barbuto innamorato dell’arte metafisica, astratta e contemporanea.
Mi piace giocare con le parole come fossero dei colori; accostamenti, distonie, armonizzazioni volte a creare un quadro tra la realtà e l’astrazione della stessa