Fiuuu che fatica!
Continuando così diverrà impossibile portarla ancora con me. Il suo peso è ormai oltremodo gravoso per le mie capacità muscolari e la fune inizia a ledermi la spalla. Nel mio cammino lascia dietro di sé un solco da poterci giocare con le biglie.
O trovo la serratura o trovo il modo di alleggerirla. Ma così non riesco ad andare avanti!
Ma sì, certo che mi ricordo! Ricordo perfettamente quanto fosse piccola e leggera. Ricordo esattamente il punto dove la trovai. Da quel giorno iniziai a portarla con me, entrava in tasca e se cambiavo pantaloni non dimenticavo di certo di prenderla, anche se un giorno, andando di fretta, scordai di prenderla e le feci fare un giro in lavatrice (forse ne aveva bisogno e tornò pulita e profumata).
Ero felice di aver trovato qualcosa di così prezioso. Più volte al giorno la guardavo e me ne prendevo cura. Certo è che non avevo in mente potesse essere una sorta di Tamagotchi che andava nutrito ogni giorno. Cliccando sui pulsanti dell’introspezione iniziò a crescere a vista d’occhio.
Arrivato a un certo punto non entrava più nelle tasche. Presi un nastro di raso viola e l’attaccai al passante della cintura. Ero ancor più felice perché iniziava a essere paffutella e in quella posizione divenne visibile ai passanti. Alcuni guardavano stupiti, altri mi ridevano in faccia. Ma io me ne battevo delle loro risa a tal punto da tenerla ben in vista scostando il maglione che potesse nasconderla involontariamente.
La chiave continuò a crescere fino a far cedere la cucitura dei passanti. Ed ecco che il nastro di raso lasciò il posto a una cordicella divenuta oggi fune.
Fiuuu che fatica questa coscienza!