Il tempo è così fugace da rendere effimero anche il pensiero. In perfetta armonia le due particelle vivono una dell’altra, condividendo lo stesso spazio, interagendo con ogni nostra azione.
Ma l’abbraccio… l’abbraccio non può vivere in quello spazio così angusto e ristretto. Lo renderebbe manchevole del suo essere. Lo renderebbe finto.
Condividere, stringere, sentire, includere, racchiudere, dedicare, accettare, avvincere, caldeggiare.
Se dedicassimo anche solo qualche minuto ad ogni sua scomposizione, quell’abbraccio durerebbe ore e non sarebbe l’ennesima pacca sulle spalle che distruggerebbe ogni verità.
Quant’è grande l’abbraccio! è talmente intenso ed esteso da creare l’impossibile se riuscirai a viverlo davvero. L’ho visto sempre quasi come un paradosso. Uno spazio fisico chiuso tra due arti per creare uno spazio infinito nella mente di chi lo riceve. Solo il vero abbraccio e il vero sapersi fare abbracciare lo rende tale. Esser pronti a donare. Esser pronti a ricevere.
Adesso chiudi gli occhi… e lasciati abbracciare.