Controllo il mio zaino prima di ogni viaggio. Mi assicuro che ci sia tutto l’occorrente che serve per le evenienze più comuni. Faccio il refil della bottiglia dei sorrisi, un pacchetto d’immaginazione qualora mi venisse fame, pochi spiccioli desideri per prendere un caffè, la mia amata penna ad inchiostro simpatico e vado.
“Ah! Ecco le chiavi per le porte dei sogni. Adesso credo di aver preso tutto.”
Mi incammino nel mio spazio. Lunghe passeggiate lungo il lago di Seurat, saltelli sulle nuvole di Magritte, camminate tra i deserti di Dalì, ascolto il profumo dei fiori di Klimt…ma ciò che più amo è seguire le linee di Mirò con il dito.
Ma capita che, accidentalmente, finisca tra le scale di Escher e non sappia più come uscirne finché non trovo la porta con su scritto eureka.
Finché tocca svegliarmi.