Prendo il telefono, digito il numero del castello per chiedere a Cenerentola se vivono ancora felici e contenti, e se così fosse, qual è la ricetta alchemica.
Una versione semplicistica di ciò che vorrei fosse davvero semplice, ma non lo è. Sposto lo sguardo dal mondo delle fiabe ed eccomi alla ricerca della chiave giusta per aprire il lucchetto della felicità.
Osservo, provo, sperimento e poi ancora osservo, provo e sperimento il cambiamento, alla ricerca di quello stato euforico che faccia vibrare come corde d’arpa. Un processo che genera ansia, che spinge alla ricerca del tocco impossibile. E continuo a cercare quella felicità eterna.
Finché non mi rendo conto che la felicità va’ e viene. E la sua bellezza sta proprio nell’essere effimera. Perché ciò che davvero ti fa star bene è la serenità d’animo. Il resto verrà da se.
Tu-tu-tu-tu… Cenerentola non risponde.