Lineadipensiero alla deriva

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Trovo sempre divertente smontare le parole come puzzle.

“Bisogno”.

Mi piace immaginarla con un sogno in due o un sogno bidirezionale. Ma ahimè non è sempre realizzabile ciò che desideriamo o speriamo.
Ecco dove l’avevo messa. Sotto il letto, lì dove la mia attenzione non era certamente attratta. Una piccola chiave per una piccola scatola per contenere le grandi cose che diviene paradosso a pensar che ci stiano là dentro.
Ognuno di noi ne ha una e non serve nasconderla altrimenti ci si dimentica che esiste. Oggi l’ho presa, spolverata e posta sul comodino insieme ad una tartaruga in metallo e una candela viola.

Ho preso la chiave dalla tasca. L’ho aperta.

Non ricordavo più cosa ci avevo messo dentro. Quanti sogni, quanti desideri, quante speranze di quei bi volti alla compensazione di ciò che mi manca per realizzare ciò che vorrei non rimanesse solo un sogno. Essere felice.

Odio l’acqua fredda ma mi tuffo nuovamente in mare, recupero i remi che mi sono stati gettati lì, risalgo sulla barca e ricomincio a remare verso nuove destinazioni. Verso ciò di cui ho bisogno.
Ma prima di ogni cosa ho “bisogno” di volerlo davvero.

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Lineadipensiero è un diario iniziato nel 2012 con l’unico scopo di provare a liberare la mia creatività attraverso i testi.  Sono semplici storie di introspezione, fantasia, immaginazione di un vecchio bruto, brutto e barbuto innamorato dell’arte metafisica, astratta e contemporanea.
Mi piace giocare con le parole come fossero dei colori; accostamenti, distonie, armonizzazioni volte a creare un quadro tra la realtà e l’astrazione della stessa