Lineadipensiero musicale
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Fa#-La-Sol-Fa#-Do#-Si-Do#-Re-La
Le note si susseguono come passi sul suolo di una pianeta invisibile, solitario e silenzioso.

Fa# apre il cammino tra le rocce, fragile ma deciso, un sussurro che invita a volgere lo sguardo dentro di sé. La segue La, sospesa, come un’eco di ricordi che non chiedono perdono né spiegazioni, solo ascolto. Sol si insinua tra le ombre dei solchi dell’anima, un richiamo ancestrale che muove il corpo e la mente verso un movimento spontaneo, primordiale.

Fa# ritorna, uguale eppure diverso, come il respiro impolverato che raccoglie le esperienze e le trasforma in energia. Poi Do# esplode, improvviso e luminoso, illuminando angoli nascosti della coscienza, mentre Si lo accoglie e lo trasforma in danza. Do# ancora, Re, La.

Ogni nota diventa un passo lungo il sentiero di sé. Tra cadute e risalite, tra esitazioni e decisioni, tra silenzi e risonanze, il tempo evolve e si trasforma in viaggio verso la catarsi. Le note non sono più solo suono: sono memoria, desiderio, paura e coraggio intrecciati. La mente, finalmente libera dai filtri, danza nuda, senza strategia né confine, seguendo un flusso che è insieme festa e rito, malinconia e celebrazione spartana.

E nella sequenza finale si sprigiona l’apollonica luce fragile ma intensa, un invito a riconoscere la propria storia, a lasciarla scorrere senza trattenere nulla. Quando l’ultima nota svanisce, non resta solo silenzio: rimane uno spazio aperto, un vuoto fertile in cui il ricordo della festa interiore può continuare a danzare, lento o frenetico, armonioso o dissonante, ma sempre vivo.

Ogni nota è allora molto più di un suono di una comoda poltrona.
È un passo sul sentiero interiore, una scintilla di consapevolezza, un gesto di libertà. La musica diventa guida, specchio e compagna, invitando a percorrere le stanze più profonde del sé.

Danzare con ciò che si è.
Danzare con ciò che si diventerà.

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SemCREATIVE

Lineadipensiero è un diario iniziato nel 2012 con l’unico scopo di provare a liberare la mia creatività attraverso i testi.  Sono semplici storie di introspezione, fantasia, immaginazione di un vecchio bruto, brutto e barbuto innamorato dell’arte metafisica, astratta e contemporanea.
Mi piace giocare con le parole come fossero dei colori; accostamenti, distonie, armonizzazioni volte a creare un quadro tra la realtà e l’astrazione della stessa