Lineadipensiero tra le mani
tralemani

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Le mani armeggiano dietro la schiena.
Lo sguardo si solleva, incerto, a raccontare l’indecisione.
Ora le mani passano davanti, le braccia tese, i pugni chiusi.

«Dov’è?»

Gli occhi oscillano da sinistra a destra, ma la risposta non è mai nel loro movimento. Il gioco è antico: fingere di nascondere per rivelare, fingere di offrire per trattenere. Dentro quei pugni serrati non c’è nulla, eppure qualcosa pulsa… un pensiero, un ricordo, una parola che non si vuole dire.
«Dai, indovina. Dove si trova? Qui o qui?»

«Qui!»

La mano colpita si apre: vuota.
L’altra la segue, anch’essa vuota.

Poi arriva il momento in cui qualcuno chiede davvero: «Dov’è il biglietto?»

E tu sorridi, perché sai che non c’è mai stato. Che il segreto non è nascosto in una mano o nell’altra, ma si è dissolto nel gesto stesso del nascondere come una goccia di brina che scivola sulla pelle, come un sogno che svanisce al risveglio. L’illusione non è per gli altri, ma per sé stessi. Si chiudono le mani per proteggere ciò che è prezioso, come se il gesto potesse dargli forma, come se il silenzio, stretto abbastanza forte, potesse diventare qualcosa. E qualcosa è!

A volte è meglio così.

Meglio non sapere dove finisce il segreto, se nel silenzio o nel sorriso che lo custodisce.
Perché in fondo, ciò che si perde non svanisce.
Semplicemente cambia forma, e continua a respirare altrove.

A volte basta questo.

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Lineadipensiero è un diario iniziato nel 2012 con l’unico scopo di provare a liberare la mia creatività attraverso i testi.  Sono semplici storie di introspezione, fantasia, immaginazione di un vecchio bruto, brutto e barbuto innamorato dell’arte metafisica, astratta e contemporanea.
Mi piace giocare con le parole come fossero dei colori; accostamenti, distonie, armonizzazioni volte a creare un quadro tra la realtà e l’astrazione della stessa