Secchio secchio delle mie grane, chi è il più bravo del casame?
E di inchino mi vesto per porger il mio sguardo verso del secchio l’acqua che risponde “tu” al mio invocar. Lungi da me dal definirmi tale, ma semplicemente la risposta esser univoca perché l’unico in casa a occuparsi del “lavar vestiari e pavimenti, spolverar tra suppellettili, cucinar prelibatezze, di letizia stirar e quando giunge il momento di cucir e rattoppar vesti”.
A volte mi piace immaginarmi come in una favola, certamente non nella parte del cattivo. Piuttosto mi sento come Cenerentola… o meglio, Cenerentolo.
Non ho sorellastre, ma due figlie che mi richiamano all’ordine in tutte le stanze del mio regno che piccolo non è. Ed eccomi straccio in mano e matita da scribacchino nell’altra per conciliare le mie anime di uomo e padre.
Ci sono giorni che vorrei non fare nulla, ma trovo sempre uno scopo nel riordinare allineando casa e mente. Lucido i ricordi più belli, spolvero le passioni accantonate, piego e ripongo un pensiero inutile, delizio i sensi con il mio comfort food, stirando guardo il mondo dalla finestra cercando di non bruciare le tappe e rattoppo le ferite.
Si, a volte è difficile e faticoso.
Ma c’è sempre qualcosa di bello in ciò che mi circonda.
C’è un viver felice e contento.