Lineadipensiero sognante

Scritto il

Se ti piace condividilo

Chi di noi non ha mai sognato ad occhi aperti?
Sarebbe come dire «chi tra voi è senza peccato scagli la pietra per primo».

Ma sì, dai non ci credo che possa esserci davvero qualcuno che non lo abbia mai fatto. Rientra pienamente nella sfera di ricerca della soddisfazione dei bisogni. Gli stessi di cui Maslow ne eresse una piramide. E sfido chiunque di voi a dire che li abbia realizzati tutti pienamente a tal punto da non avere avuto l’esigenza di accedere a quello spazio così vasto, così incredibile e così magico dove, se dotati di forza immaginativa, possiamo toccare con mano la materia in cui li trasformiamo.

Io? Certo che sogno! E anche spesso.

E mi piace immaginare il luogo di accesso al sogno, con la poesia di una grande distesa verde alla fine della quale c’è una piccola porticina. Un mix tra il paese di Alice e il Valhalla.

Sull’uscio, uno zerbino riportava una frase in nero su quella specie di tessuto peloso che non seppi mai definire di che sostanza fosse. Era diversa dai soliti “Benvenuto” , “Mi casa. Tu casa”, “Lasciate ogne scarpa, voi ch’intrate”. Su quello zerbino c’era scritto “i sogni sono il posto magico dove tutto può accadere”… anche trovare uno zerbino con su scritto “i sogni sono il posto magico dove tutto può accadere”.

Varcata la soglia del sogno inizio a camminare in lungo e in largo guardando montagne brillare sotto un cielo cobalto. Suona la canzone “By this river” di Brian Eno. Camminando a testa in su rischiando che la la cervicale ne risenta, vago fino a giungere alla collina dove vive l’albero della leggerezza.

Attesi trepidante che mi fosse svelato, mi chiesi cosa mi sarebbe accaduto quel giorno.
Sicuramente qualcosa di bello perché sognare è la parte bella di noi.

ALTRI PEZZI
DI STORIA

SemCREATIVE

Lineadipensiero è un diario iniziato nel 2012 con l’unico scopo di provare a liberare la mia creatività attraverso i testi.  Sono semplici storie di introspezione, fantasia, immaginazione di un vecchio bruto, brutto e barbuto innamorato dell’arte metafisica, astratta e contemporanea.
Mi piace giocare con le parole come fossero dei colori; accostamenti, distonie, armonizzazioni volte a creare un quadro tra la realtà e l’astrazione della stessa