Non vi è aquilone senza vento. Non vi è cielo senza aquiloni.
Una canna da cui creare delle bacchette, un sacchetto di plastica, dello scotch, un po’ di filo e tanta speranza che quell’aquilone riuscisse a volare. Le mie mani armeggiavano la fantasia mentre costruivo il sogno cercando di creare legami ben saldi. Nonostante fosse imperfettamente romboidale, in quell’aquilone vedevo del potenziale. Non sapevo esattamente se fosse realmente così o se fosse solo un’illusione, ma dovevo provarci.
Scesi di corsa le scale di casa, con mille pensieri nella testa, tanti progetti, tante idee per far sì che quell’aquilone volasse, tanta voglia di dire “ci sono riuscito”.
L’aria sembrava sospendere ogni mio proposito. Non c’era foglia che si muovesse nello spazio intorno a me. Ma non fermò il mio coraggio.
Lo poggiai delicatamente per terra. Sciolsi del filo dal rocchetto. Iniziai a correre…velocemente….sempre più velocemente alternando lo sguardo indietro e in avanti. L’aquilone si sollevava e cadeva per terra. Stava quasi per distruggersi e struggermi. Finché tutto fu presente. Iniziò a salire, volteggiare e poi prese il volo.
L’aquilone tentennava spinto dalle correnti d’aria. A volte scendeva a picco per poi risalire nella sua insostenibile leggerezza dell’essere. Fino al momento in cui si stabilizzò e io restai con il naso all’insù osservando la mia vita tenuta da quel filo e da quel vento.
La vera magia della vita non risiede nel raggiungere la perfezione, ma nel coraggio di esser aquilone e vento di noi stessi.