Il principio secondo il quale l’energia resiliente contenuta in due o più individui collegati tra loro, in presenza di un eccesso di empatia, raggiuge lo stesso livello generando una maledettissima superficie equipotenziale.
Reciprocamente influenzati, in un flusso costante, viviamo un sistema relazionale dove le azioni ed emozioni di uno determinano inevitabilmente quelle dell’altro. Diveniamo presto lineedipensiero del medesimo valore, compromettendo inevitabilmente la nostra individuale capacità energetica.
Perdiamo di consapevolezza abbandonandoci alla reazione invece che all’azione. Ci focalizziamo sull’altro e saremo attivati o sollecitati dal suo comportamento, perdendo la capacità di ascoltarci ed esprimerci pienamente. In questo nuovo e costruito cordone ombelicale, sarò triste, felice, arrabbiato se tu lo sarai. Un principio fisico in cui tagliando le cipolle anche l’altro verserà lacrime.
Immaginando un sistema in cui ognuno diventi capace di prendersi cura delle proprie emozioni, comprendo quanto a volte ci voglia un taglio netto per costruire un sistema in cui poter essere vicini senza esser fusi e confusi.
ZAC!