Sì, non ho mai comprato un gratta e vinci, non ho giocato alla roulette, mai scommesso sui cavalli. Ho sempre avuto una grande remora sul gioco d’azzardo. Non ci ho mai creduto. Ho sempre pensato che tentare la fortuna mi portasse sfortuna.
Ma nella vita è tutt’altra cosa.
Più volte mi sono trovato a scommettere e a giocare tutto me stesso. Anche troppo. Talvolta addirittura ho dovuto fare un prestito d’emozioni e ancora adesso mi ritrovo rate da pagare. Un debito insoluto che fa male al cuore e all’anima.
Il suono di quei dadi dentro il bicchiere crea un caos che riecheggia nell’aria. Un caos difficile da gestire ma in cui si può intravedere il senso adrenalinico del bello. Un bello che offusca la mente con la sua stupefacente chimica ipnotica. La meraviglia che non mostra la merdaviglia.
Smetterò di scommettere, mi riprometto.
E invece.
Ecco l’ennesimo lancio di dadi sul rosso tappeto di panno. Resti lì in attesa che finiscano di roteare. Speri esca la combinazione vincente. Ma ecco l’ennesima paura dell’improvvisazione a metter fine a ciò che, nonostante il suo essere ludico, non è un gioco. È la vita.
Per fortuna questa sera avevo solo pochi spiccioli e non ricordassi il pin del cuoramat.